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La ciguatera è un’intossicazione alimentare causata dall’ingestione di pesci contaminati da una tossina, presente in particolar modo nei mari tropicali e subtropicali.
Le storie di mare sono piene di racconti di avvelenamenti: per esempio nel 16-17° secolo Fernandes de Queiros e il Capitano Cook descrivevano strane malattie dopo il consumo di pesce.
La ciguatera
La ciguatera è un’intossicazione alimentare causata dall’ingestione di pesci contaminati da una tossina, di origine non batterica, nota come ciguatossina. La sindrome è associata al consumo di pesci provenienti dalla barriera corallina dei mari tropicali o subtropicali, in particolare dal Pacifico, dai Caraibi, dall’ovest dell’oceano Indiano fino alle Mauritius e alle isole della Réunions.
Alcuni rari casi sono stati riscontrati in mediterraneo.
Di regola tutti i pesci presenti nella barriera corallina possono risultare tossici all’uomo e in particolar modo i grandi predatori carnivori all’apice della catena alimentare, come i barracuda, le cernie, le murene e i lutianidi.
Le specie potenzialmente a rischio sono circa 400, ma le più comunemente associate alla ciguatera sono le seguenti:
Specie | Distribuzione geografica |
Acanthurus lineatus (Lined surgeofish) | Indo-pacifico |
Ambula vulpes (Bonefish) | Ubiquitario nei climi caldi |
Balistes carolinensis (Grey triggerfish) | Atlantico, Golfo del Messico |
Calamus calamus (Saucereye porgy) | Atlantico occidentale |
Caranx latus (Horse-eye jack) | Atlantico |
Carcharhinus longimanus (Whitetip shark) | Ubiquitario |
Cheilinus undulates (Humphead wrasse) | Indo-pacifico |
Epinephelus morio (Red grouper) | Atlantico occidentale |
Gymnothorax javanicus (Gian moray) | Indo-pacifico |
Lachnolaimus maximus (Hogfish) | Atlantico occidentale |
Lutianus campechanus (Northern red snapper) | Atlantico occidentale, Golfo del Messico |
Megalops atlanticus (Tarpon) | Atlantico orientale |
Mugil capurrii (Narrowhead grey murred) | Atlantico centro orientale |
Ocyrus chrysurus (Yellowtail snapper) | Atlantico occidentale |
Plectropomus maculatus (Spotted coral grouper) | Pacifico occidentale |
Scarus coeruleus (Blue parrotfish) | Atlantico occidentale |
Scomberomorus maculates (Spanish mackerel) | Atlantico occidentale |
Seriola fasciata (Lesser amberjack) | Atlantico occidentale |
Sphyraena barracuda (Great barracuda) | Atlantico occidentale; Indo-pacifico |
Symphorus nematophorus (Chinamanfish) | Pacifico occidentale |
Xiphias gladius (Swordfish) | Atlantico, Indo-pacifico, Mediterraneo |
La ciguatossina
La ciguatossina viene prodotta da microalghe (Gambierdicus toxicus and Ostreopsis lenticularis) presenti nella barriera corallina. La tossina si accumula negli organismi e si concentra sempre di più man mano che si sale nella catena alimentare grazie al fenomeno della biomagnificazione, fino ad arrivare nei pesci carnivori responsabili dell’intossicazione dell’uomo. La ciguatossina è concentrata nelle viscere del pesce (fegato, cervello, gonadi) ed è incolore, inodore, liposolubile, stabile al calore, inalterata dal congelamento e non modifica né il gusto né la consistenza della carne. Purtroppo non esiste alcun test per verificare la presenza della tossina nel pesce. La cottura del pesce non elimina la tossina.
I sintomi della ciguatera
Chiaramente non tutte le persone che consumano la carne contaminate manifestano i sintomi: sono molto variabili da un individuo all’altro e dipendono da molti fattori tra i quali l’età, la dose ingerita, la suscettibilità individuale, e la sensibilizzazione dovuta a una precedente esposizione; esistono inoltre differenze regionali; altre tossine possono coesistere nelle carni e contribuire ai sintomi o modificarli. Ai Caraibi prevalgono per esempio i sintomi gastrointestinali: diarrea acquosa entro 2-12 ore per una durata di circa 2 giorni, mentre nel Pacifico dominano i sintomi neurologici. I sintomi cardiovascolari si manifestano precocemente e durano circa una settimana; nel 10-15% dei casi si manifestano ipotensione e bradicardia (rallentamento del battito) dovuta al blocco della conduzione degli impulsi. I sintomi neurologici caratterizzano l’avvelenamento e possono comparire da immediatamente a alcune settimane dopo il consumo del pesce. Si tratta di alterazioni di sensibilità come formicolii al volto e alle estremità, inversione nella percezione del caldo e del freddo in bocca e sulla pelle.
Il prurito è invece un sintomo frequentemente riscontrato dopo l’esercizio fisico o l’assunzione di alcool.
I sintomi:
- Gastrointestinali (frequenti, in genere della durata di 1-2 giorni)
Nausea, vomito, diarrea, dolore addominale, ipersalivazione - Cardiovascolari (poco frequenti, precoci, possono durare fino ad una settimana)
Ipotensione, bradicardia, tachicardia - Neurologici (frequenti, tardivi, di durata prolungata)
Mentali (delirio, coma, confusione, depressione)
Motori (atassia, spasticità, arresto respiratorio, paralisi, convulsioni, debolezza, riflessi ridotti, contrazioni toniche)
Sensitivi (parestesie, disestesie paradosse, gusto metallico, cefalea, mialgie, artralgie, dolori dentali, fotofobia, visione offuscata, cecità, vertigini, prurito, dispareunia, ejaculazione dolorosa, disuria) - Altri (di insorgenza e durata variabile)
Brividi, sudorazione, febbre, perdita di unghie e capelli, congiuntivite, esantema, malessere, acne
Trattamento
Non esiste un antidoto e la somministrazione di farmaci è principalmente rivolta a curare i sintomi e a supportare il recupero dell’organismo. I casi in cui si verificano sintomi gravi (cardiaci o neurologici) richiedono l’ospedalizzazione ed eventualmente cure intensive specialistiche. In ogni caso è consigliato rivolgersi ad un medico e astenersi da esercizi fisici e dal consumo di alcool. I pazienti che hanno subito un’intossicazione da ciguatera sembrano più sensibili a nuove intossicazioni (sensibilizzazione).
Fonte:
- Froese, R. and D. Pauly. Editors. 2017. www.fishbase.org
- Dr. G. Calleri Dr.ssa S. Zucco www.ilgirodelmondo.it
- La gratte ou ciguatera – Ses remèdes traditionelles dans le Pacifique Sud